Torta Biancaneve e i sette Nani

Torta Biancaneve e i sette Nani

Ogni volta che inizio a fare una torta, parto sempre con un’idea di come la vorrei, per poi cambiare completamente il progetto durante la sua lavorazione.

Un po’ prima del compleanno di Emma parlando con Enza (mia figlia e mamma di Emma la mia nipotina), le ho detto più o meno che torta avrei fatto, le ho detto che mi sarebbe piaciuto fare una torta con tanti animaletti, Enza così come se nulla fosse mi butta li la frase: “ma perché non fai Biancaneve e i sette nani”.
BIANCANEVE E I SETTE NANI?????????.
Senza darlo a vedere ho incassato il panico che mi aveva già preso all’idea di come avrei fatto a fare i nani e Biancaneve, per nulla al mondo avrei detto che non sapevo neppure da che parte iniziare.
Però ad onor del vero, devo anche dire che Enza mi ha anche proposto di comprarla la torta, così non avrei avuto tanto lavoro da fare.
NON SIA MAI che la mia nipotina si ritrova con una “tortina” il giorno del suo compleanno e allora, VIA ai lavori e a macinare con la mente.
Mi servono una decina di giorni circa, per pensare a come sarà la torta, chissà perché mi servono tanti giorni prima di iniziare la lavorazione, però una volta che ho elaborato il lavoro ecco nella mia mente la torta che andrò a realizzare.
A questo punto, faccio l’elenco di tutto quello che potrebbe servire, giro per casa come un’ossessa per trovare formine, taglierini e ogni sorta di utensileria per alimenti utili (a parer mio) per realizzare l’opera.
Per esempio, Biancaneve e fatta con una provetta per la misurazione dei liquidi, riempita con glassa (la glassa perché come peso specifico è molto più pesante di altri alimenti) e la bambolina solita per le torte che ha solo il corpicino e un pungiglione dal busto in giù.
E’ il giorno 11 di Luglio ed eccomi ad iniziare la torta per il compleanno di Emma, non so mai con che cosa iniziare, ma è cosa buona farlo con le figure che mi daranno meno difficoltà, così facendo non mi demotivo ai primi insuccessi.
Allora iniziamo con le farfalle e le foglie verdi, tengo da parte un po’ di questa glassa colorata perché mi sta venendo l’idea di fare dei pini per una mini foresta, in fin dei conti la casetta dei nani era nel bel mezzo di una foresta, ciò vuol dire, che deve starci anche una casetta in questa torta.
Mini-foresta, casetta e che mai vorrò fare per il compleanno di Emma?
Nulla di speciale, devo fare Biancaneve con i suoi 7 nani, una serie di animaletti, una casa con il prato e lo steccato, un fiumiciattolo con il ponticello, dei pesciolini, un pozzo e una mini-foresta
Per la glassa delle farfalle, fiori, copertura pini, corpetto del vestito di Biancaneve e delle foglie ho utilizzato:
350 grammi di zucchero a velo
una chiara di uovo
2 cucchiai di spremuta di limone non trattato
ho messo tutto in una terrina e ho sbattuto il tutto con le fruste per circa 10 minuti.
Ho colorato con coloranti alimentari la quantità che mi è servita per le varie figurine che andrò a mettere sulla torta.
Ho potuto iniziare presto con queste decorazioni, perché questa glassa si mantiene molto bene anche fuori dal frigo.
Farfalle già fatte.
I maialini (Biancaneve ruspante diventa la mia), una rana, e 4 paperelle che andranno a posizionarsi in un piccolo fiumiciattolo che scorrerà in tutto il “territorio” della torta.
Per i maialini, paperelle, rana e alcuni fiorellini, ho usato il marzapane.
Le figure fatte con questo impasto, devono essere tenute in frigo fino al momento dell’utilizzo, io lo faccio sempre in casa, ma si può comprare che va bene lo stesso.
Ho già fatto anche gli alberelli utilizzando dei coni gelato che ho ricoperto con la glassa di zucchero e ho cercato di disegnare sopra degli uccellini appoggiati sui rami.
Iniziamo la casa di Biancaneve.
Ho pensato di farla con la glassa fondente.
Ricetta:
metto 60 gr. di acqua in un tegamino, aggiungo 30 gr. di colla di pesce e la lascio ammollare.
Poi la sciolgo a bagno maria; una volta sciolta aggiungo 100 gr. di glucosio liquido e sciolgo anche quello.
Poi aggiungo il colorante alimentare ed infine fuori dal fuoco aggiungo anche un cucchiaio colmo di burro solido (non sciolto).
A questo punto la ricetta dice di aggiungere 900 gr. di zucchero a velo setacciato ma io ne metto circa 750 gr. a volte un po' meno a volte un po' di più a secondo dell'umidità dello zucchero e dell’umidità dell’aria, la lascio riposare mezzora in un sacchettino ben chiuso.
Se la glassa serve per i fiori è meglio lasciarla riposare un poco prima di utilizzarla, se invece serve per la copertura della torta dobbiamo utilizzarla immediatamente.
Per la casetta, ho già disegnato su della carta da forno le figure che mi servono, dopo aver steso la glassa sul tavolo aiutandomi con il mattarello e dello zucchero a velo perché non si attacchi, adagio la carta da forno sulla glassa spianata e con uno spillino buco tutto il contorno che poi andrò a ritagliare.
Sempre con questa glassa e la stessa procedura, andrò ad eseguire il ponte che attraverserà il fiume.
I coniglietti mi sembravano un po’ pochini insieme agli altri animaletti, quindi ho fatto tre pesciolini.
Avrete notato che non ho ancora iniziato i nani e Biancaneve, sarà che ho paura di deprimermi se vengono male, sta di fatto che non prendo il via per la loro esecuzione.
Per questo motivo mi viene la voglia pure di fare anche un pozzo col suo secchiello, se torno indietro nella memoria, ricordo il pozzo che la mia amica Mariella aveva davanti alla sua casa di quando eravamo piccole piccole; mi piacerebbe mettere anche quello nella torta, lo ricordo sempre quel pozzo, torna nella memoria insieme ai ricordi che la mia amica mi racconta di volta in volta che ci sentiamo.
Ma non posso fare di tutto e devo rassegnarmi, quindi eccomi con le glasse dei colori che mi servono per fare i nani di tutti i colori.
Inizio col primo nano, faccio le scarpette, i pantaloni, il corpicino, per poi fare la faccia e il berretto, Prima di mettergli il berretto infilo uno stuzzicadenti nel bel mezzo della testa per tenere insieme la testa al resto del corpo a prova di trasporto, mi sembra sia passabile, però visto che di meglio non so fare lo lascio così, mi sbizzarrisco e ne faccio uno dei colori della nostra bandiera sicuramente intento ad ascoltare l’inno della nostra Patria, insomma un nano patriottico.
Finisco i nani, inizio con Biancaneve, uso la solita Barby che però ha i capelli troppo lunghi, tagliarli non posso perché rischio che perdano la curvatura che invece mi serve, provando e riprovando mi è tornato alla mente una specie di filo di ferro rivestito di cotone che usava la mia mamma per farsi una specie di rotolo nei capelli, ho preso un filo di ferro, gli ho dato la stessa forma che aveva nei miei ricordi ed eccomi pronta per avvolgere i capelli della bambolina.
Ecco fatto, le ho messo un nastrino fra i capelli, non assomiglia per niente alla Biancaneve classica, ma penso che ad Emma questo non importi.
La gonna è fatta di glassa fondente, il corpetto invece è fatto della stessa glassa dei fiorellini. in questo modo posso tenerla fuori da frigo fino al suo utilizzo.
Non ho ancora finito perché mancano tutte le torte che farò il giorno prima di assemblare la torta, poi la mattina di buonora mi metterò nell’impresa di assemblare tutto il materiale che ho fatto. Per ora e tutto.
Ed eccomi al venerdì, giorno prima della festa, devo preparare i pan di spagna.
Per uno solo dei pan di spagna ho usato 8 uova di peso medio, 240 grammi di zucchero, 200 grammi di farina 00, un pizzico di sale.
Non ho usato aromi perché dovrò bagnarlo con la bagna al limone.
Mi raccomando di lavare benissimo le uova e tenere tutti gli ingredienti a temperatura ambiente, dico tutti gli ingredienti perché io tengo in frigo pure la farina.
Preparare la farina setacciata per ben tre volte, la farina setacciata incamera aria e renderà l’impasto più “leggero”
Imburrare la teglia rigorosamente di alluminio, io ne ho usato una rettangolare perché era la forma che mi serviva, dopo averla imburrata aiutandomi con un pennellino, l’ho messa in frigo fino all’utilizzo.
Procedimento:
Se non si possiede una impastatrice che abbia una frusta per montare, si possono usare anche le fruste elettriche.
Si mettono nell’impastatrice o in una terrina le uova con lo zucchero e il sale, poi si inizia a sbattere fino a che l’impasto non aumenta il volume di quasi 4 volte, ma vi accorgerete che avrà raggiunto la giusta preparazione quando sarà diventato di un colore giallo pallido, si può pure sollevare con un cucchiaio un po’ di impasto, lasciandolo ricadere, se non affonda si devono formare delle scritte leggibili per un po’ di tempo, vuol dire che è pronto, di solito per raggiungere la giusta consistenza, lo faccio sbattere per circa 25 minuti.
Ora, aiutandosi con un setaccio, versare la farina nell’impasto un po’ alla volta e con la mano tenendo le dita ad uncino cercare di fare inglobare tutta la farina. Il movimento deve essere in senso circolare e dal basso verso l’alto, così facendo non si smontano le uova.
Tiro fuori la teglia dal frigo e la infarino per bene, lasciando poi ricadere la farina in eccesso capovolgendo la teglia sul lavandino.
Vuoto l’impasto nella teglia e la metto in forno a 170 gradi per circa 35 minuti, controllare la cottura perché non tutti i forni hanno la stessa temperatura, ma ci si accorgerà che il pan di spagna è cotto perché la torta si stacca dai bordi, io sono solita aprire lo sportello del forno di circa 10 cm. e lascio continuare la cottura per altri 10 minuti.
La capovolgo su di una specie di graticola per farla raffreddare poi la metto da parte perché ne devo fare altre 3 di queste torte di pan di spagna.
Finito le torte, organizzo tutto il materiale che mi servirà per l’assemblaggio della torta.
Faccio la conta di tutto, tasche da pasticcere, coloranti, beccucci per decorazioni, e tutte le figurine che avevo fatto precedentemente.
Mi accorgo che mancano le mele avvelenate e quindi in fretta e furia ho fatto pure un cestino di mele belle rosse, La torta è già formata nella mia mente, quindi non faccio fatica a recuperare tutto quello che mi serve, mi accorgo che il tutto occupa un tavolo intero.
La mattina del sabato di buon ora inizio adagiando il tagliere che di solito uso per le torte grandi della misura di cm. 75 x cm. 60, su di un tavolino girevole e mi metto all’opera, mi aspettano tante ore di lavoro e tanta gioia nel farlo.
Metto i pan di spagna sul tagliere, taglio un po’ i bordi poi li divido in due nel senso orizzontale per poterli farcire.
Prima però preparo la bagna con un litro di acqua, 3 ettogrammi di zucchero e la buccia di tre limonii. Faccio bollire gli ingredienti per circa 5 minuti, la lascio raffreddare, poi la spennello sulla parte bassa della torta, la parte alta l’ho messa sul tavolo in attesa di farcire la torta.
Li farcisco con crema ganache fatta con 1200 grammi di cioccolato bianco di primissima qualità tagliato a pezzettini e messo in un tegame con un litro di panna da montare fresca, metto il tegame a bagno maria e lascio sciogliere il cioccolato, mescolo bene poi lo metto da parte fino a che non si raffredda, una volta raffreddato lo metto in frigo per circa 24 ore e poi con le fruste elettriche la monto adagio adagio fino a che non diventa come una mousse. E’ pronta. Questa la preparo il giorno prima e la monto quando mi serve.
Metto la crema in una tasca da pasticcere e la stendo su tutta la superficie della torta, metto la parte sopra dei pan di spagna poi spennello con la bagna tutta la superficie.
E’ il momento che più mi preoccupava, devo fare la copertura con lo zucchero fondente, ma vorrei che fosse un solo “telo” quello che andrà a ricoprire la torta, quindi mi serve una sfoglia di zucchero fondente della misura di circa cm. 80 x cm. 65, questa glassa fondente, è utile perchè diventa come una stoffa sulla quale si può lavorare senza la paura che la torta sotto subisca traumi, poi è impermeabile.
Mi metto all’opera con un po’ di timore, ma dopo una tirata di sfoglia come se stessi facendo le tagliatelle il mio “telo” è arrivato alla giusta misura, non senza difficoltà, perché lo zucchero fondente è un po’ più brigoso delle uova impastate con la farina.
Fatto questo l’adagio sulla torta e l’accarezzo come se fosse una cosa preziosa, servono queste carezze, perché senti le imperfezioni del piano torta e le puoi sistemare con qualche pressione nei punti giusti.
Fine delle preoccupazioni, ora la strada è tutta in discesa.
Il disegno di come predisporre le figurine era già nella mia mente da tempo e quindi ho affidato le mani alla mente e loro andavano sicure di essere in buone “mani”.
Ho fatto il fiume, mi piace mettere un fiume nelle torte che faccio, mi sembra di buon auspicio, il fiume ha una sorgente e la sua acqua non è mai ferma, passa e raccoglie i pensieri e i cuori di chi glieli affida.
Non riesco a mettere lo steccato intorno alla casetta, perché toglierebbe troppo spazio, allora faccio un piccolo recinto per i maialini, adagio gli alberelli e li incollo con la glassa di zucchero e chiara d’uovo.
Con la stessa glassa incollo tutto il resto delle figurine, dai nani ai fiori, compreso il pozzo e il cestino di mele vicino a Biancaneve.
Se avete notato la mia Biancaneve ha il vestito pieno di farfalle e ne tiene pure una in mano, ad Emma piacciono molto le farfalle, e queste mi ricordano l’amica “Colfavore” che pur essendo lei la fata delle farfalle, scrive favole come se fosse nella realtà la fata delle favole, era questa la mia idea quando ho fatto le farfalle, la mia Biancaneve sarebbe stata come la carissima “Colfavore” la fata delle farfalle
Il bordo della torta è decorato con glassa al burro, questa glassa tiene bene anche fuori dal frigo per un intero giorno, per farla servono 450 grammi di zucchero a velo, 240 grammi di burro a temperatura ambiente e un cucchiaio di panna da montare per dolci, ho frustato per 5 minuti ed è pronta, la metto nella tasca da pasticcere con il beccuccio adatto e decoro tutto il perimetro.
Alle 14,30 la torta è finita, faccio le foto e mi siedo a riposare per far calare la tensione.
Ad Emma è piaciuta la torta, abbiamo tenuto Biancaneve (che lei chiama Veve) e ogni tanto ci gioca, solo che la povera “Veve” è delicata e già risente dei giochi alla quale (suo malgrado) deve partecipare, pazienza, ho sussurrato in un orecchio a “veve” che se Emma le distrugge il vestito le farò un vestito ancora più bello