Stricchetti
Stricchetti della Gigliola
Noi a Sermide, chiamiamo così quello che i pastai chiamano i nastrini o farfalle.
E’ una pasta che va fatta in brodo.
Chi è la Gigliola? È una delle mie cinque sorelline, lei è nata sul finire della seconda guerra mondiale, quindi è un po’ più grandicella di me, ma lo stesso per me è la mia sorellina come lo sono tutte le altre.
Gigliola ha imparato questa ricetta dalla suocera Lina, quindi ha un bel po’ di anni.
Sono arrivata a sapere quanti ingredienti servono, solo dopo aver fatto io stessa gli stricchetti, è stato bello il dialogo tra Gigliola e me che vi voglio riportare:
- io: mi puoi dire per cortesia gli ingredienti?
- Gigliola: metti 3 uova; un brancadin (la quantità che sta in una mano ma che varia da come tieni aperta la mano) di formaggio grattugiato, ma ne puoi anche mettere tre dei brancadin o anche uno solo, vedi tu come ti piace; poi metti farina anche quella un po’ di brancadin.
- io: si, ma quanto può pesare un brancadin?
- Gigliola: ma ….. forse 50 grammi o un etto
- io: 50 grammi o un etto!
- Gigliola: ma ….. non lo so, io vado sempre a occhio, metto un po’ e un po’.
- io: si, ma più o meno sai dirmi quanti cucchiai?
- Gigliola: ma …. mettine due …. o tre …. o quattro …. insomma, vedi tu quando ne vuoi mettere!
- io: ho capito, e la noce moscata?
A questa domanda lei non ha avuto dubbi e ha risposto metà
- io: ma metà mi sembra troppa
- Gigliola: behh, mettine quanta vuoi ma mettine un bel po’.
Mi sono messa al lavoro con la bilancina di fianco, chi fa torte sa che le dosi sono importantissime.
Ho pesato 3 uova senza guscio erano 160 grammi poi ho aggiunto 100 grammi di formaggio parmigiano reggiano grattugiato, un quarto di noce moscata grattugiata e la farina 00 un po’ alla volta sempre impastando fino ad arrivare a 300 grammi; così l’impasto andava bene.
Penso si possa impastare anche con il solito robot da cucina e la solita impastatrice.
Poi si impasta un po’ con le manine, perché è sempre bello scaldare un po’ l’impasto con le nostre mani, lo facciamo sentire a casa.
Lo si tira con il mattarello o la macchina per tirare la sfoglia, che non va fatta troppo sottile, si tagliano dei quadrotti di circa 3 cm o anche più piccoli se avete voglia e tempo di farli, poi si stringono nel mezzo come dei nastrini o farfalle, il modo di chiamarli è diverso, ma sempre così sono fatti.
A questo punto ecco gli ingredienti, sembrerà strano, ma in questa ricetta gli ingredienti vengono dopo la preparazione:
300 grammi di farina 00
160 grammi di uovo pesato senza il guscio
100 grammi di parmigiano reggiano grattugiato stagionato 24 mesi
Un quarto di noce moscata, ma andate piano e vedete come è il vostro gusto.
Questa dose mi sembra possa andare bene per 6 persone.
E’ una minestra da mangiare con il brodo di carne, io ho usato il cappone, mi piace di più di qualsiasi altra carne per il brodo